Nel capolavoro di Svevo, lo psicanalista dottor S. chiede al paziente Zeno Cosini di scrivere un memoriale, che contribuirà alla cura della sua “malattia”. Zeno è schiavo del fumo, vizio da cui non è mai riuscito a guarire, nonostante i buoni propositi e i numerosi tentativi.
La sua inettitudine di fronte al fumo è la stessa che caratterizza gli altri aspetti della sua vita:dal rapporto irrisolto con il padre al matrimonio con Augusta; dalla paura di invecchiare alla difficoltà delle relazioni quotidiane.
Alla fine, Zeno si sente “guarito”, poiché ha preso coscienza dei propri limiti e si sente pronto a cambiare.
Il libro, tuttavia, lascia intuire un secondo finale, in cui il dramma esistenziale di Zeno è sostituito da una tragedia universale che coinvolge l'umanità intera la quale, incapace di risolverei propri conflitti esistenziali,si autodistrugge.